“Le domande inutili” la nuova raccolta di racconti e poesie di Marzia Santella
Casa editrice: Viversi Edizione (Gruppo Editoriale Writers Editor)
Genere: Raccolta di racconti e poesie
Pagine: 112
Prezzo: 15,00 €
Dopo le raccolte “Marzia con gli Stivali ed altri racconti” (2018) e “Ostentata Bontà” (2020), Marzia Santella presenta “Le domande inutili”, una raccolta di diciotto racconti appartenenti a vari generi letterari e di diciotto poesie e filastrocche che l’autrice ama definire “insolite”; i protagonisti delle storie narrate sono dipinti con colori fortemente contrastati: tante sono le ombre che nascondono nel loro animo, che spesso vanno ad ammantare tutto ciò che vi è di buono, e la poca luce, se riesce a sopravvivere alle tenebre, deve lottare strenuamente per non disperdersi.
Ne risultano quindi racconti duri e amari, in cui l’umanità viene analizzata al microscopio mostrandone soprattutto le parti corrotte; lo scrittore Michele Sommaruga lo spiega bene nella prefazione all’opera: «Se hai pensato a questa raccolta di racconti di Marzia Santella per trascorrere qualche ora rilassante, dopo esserti preparato una bella tisana calda, con una copertina sulle gambe – che mette già più tranquilli – mentre fuori nevica, e magari hai pure il camino acceso… ecco – se ti sei prefigurato tutto questo – sei sulla strada sbagliata […] Quello che Marzia vuole investigare, con queste storie, è fino a che punto una donna o un uomo possono spingersi, seguendo i loro impulsi e le loro passioni, cosa possono arrivare a fare; cose belle, talvolta, ma molto più spesso cose atroci».
L’opera si apre sui racconti, mentre le poesie chiudono il testo: essendo di natura sicuramente più rilassata e positiva, i componimenti poetici e le filastrocche aiutano il lettore a distendersi, dopo essersi immerso in vicende oscure e talvolta inquietanti. Queste liriche, a volte ironiche, altre paradossali, contengono un segnale di speranza, come nella poesia “Aurora del nuovo anno”: «Sappi che la vita è come una nave in mare aperto dove ogni anno è un viaggio fino ciò che ancora non hai scoperto. Non temere i forti venti e le burrasche, il sole a picco o gli uccelli in concerto […] Paziente attendi l’aurora, quel bagliore d’oro paglierino che illumina la tua prora mostrando, d’un tratto, il tuo destino […]». Tornando ai racconti, ad accomunarli vi è la presenza di personaggi dai nomi arcaici e stravaganti: non ci si imbatterà mai in un Mario o in una Chiara ma troviamo invece Delisio, Ortensia, Clorinda, Dialma, Romedio, Dafne, Bachisio e Romolo; tali nomi ci fanno comprendere che il mondo descritto dall’autrice non è quello in cui noi siamo abituati a vivere ma un universo con regole proprie, sicuramente più oscuro.
Le passioni che vivono questi personaggi sono spesso eccessive e violente, e portano a conseguenze che difficilmente si desidera narrare: a meno che non si è Marzia Santella e allora, con coraggio e una punta di sarcasmo, si riesce ad entrare nelle pieghe più atroci dell’anima e a riemergerne in possesso di intense storie d’amore e di morte, di dolore e di vendetta. Il suo messaggio è chiaro: se vuoi conoscere davvero la verità dietro l’agire degli uomini, devi essere pronto ad andare in profondità; chi resta solo in superficie non comprenderà mai la complessità della natura umana. Rossana Lieto
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